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All'asta il Castello di Torre Alfina che fu di Gaucci

In vendita all'asta il Castello di Torre Alfina, storico palazzo medievale situato ad Acquapendente, in provincia di Viterbo, che fu di Luciano Gaucci

Pubblicato:

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Il Castello di Torre Alfina, situato nell’omonima frazione di Acquapendente in provincia di Viterbo, è in vendita all’asta: si tratta dello storico palazzo che a partire dagli anni Novanta è stato di proprietà di Luciano Gaucci, imprenditore ed ex Presidente della squadra di calcio del Perugia e della Viterbese, scomparso nel 2020.

In vendita il Castello di Torre Alfina che fu di Gaucci

Lo storico Castello di Torre Alfina, gioiello architettonico dell’Italia centrale, da alcune settimane è stato messo in vendita all’asta: come riferito da ‘Il Messaggero’, l’annuncio è stato pubblicato su diversi siti di agenzie internazionali che si occupano di aste e di immobili di lusso.

La trattativa sarebbe riservatissima, così come il prezzo di partenza dell’antico castello che sorge in un lembo del Viterbese, strizzando l’occhio alla Toscana e all’Umbria. Su un annuncio si legge che il castello, incastonato nella provincia di Viterbo, si sviluppa su 5.000 metri quadrati di interni distribuiti su 5 livelli, e 1.000 metri quadrati di lussureggiante giardino privato.

A Cavallo tra gli anni Novanta e i primi anni Duemila il Castello di Torre Alfina era stato acquistato da Luciano Gaucci, imprenditore romano che ottenne uno straordinario successo nel mondo dell’ippica, sua grande passione, e dopo aver ricoperto il ruolo di vicepresidente della Roma, rilevò il Perugia, portandolo dalla Serie C1 fino alla Serie A e alla vittoria della Coppa Intertoto, preludio alla storica partecipazione del club umbro alla Coppa UEFA.

Gaucci, oltre che del Perugia, è stato proprietario della Viterbese, del Catania e della Sambenedettese. La sua scomparsa è avvenuta nel 2020 quando si era stabilito a Santo Domingo.

La storia di Torre Alfina

La storia di Torre Alfina, frazione del comune di Acquapendente in provincia di Viterbo, è legata in maniera indissolubile con quella del castello, a cui deve probabilmente il suo nome: la magione venne costruita nel medioevo intorno a una torre di avvistamento.

La prima torre, detta “del Cassero” risalirebbe all’VIII Secolo, anche le se prime testimonianze documentate sono del 1200: da qui la storia del castello si intreccia con quella dei Monaldeschi della Cervara, in particolare Sforza Monaldeschi della Cervara, famoso uomo d’armi che decise di trasformare l’antica struttura fortificata in elegante residenza di campagna, seguendo il modello rinascimentale.

Nella seconda metà del Seicento il Castello di Torre Alfina passò, per via ereditaria, ai marchesi Bourbon del Monte, in seguito al matrimonio di Gia’ Mattia del Monte con Amma Maria Monaldeschi. Castello e tenuta rimasero proprietà dei Bourbon del Monte fino al 1880, quando passarono nelle mani di Edoardo Cahen d’Anvers, ricco banchiere belga che qualche anno dopo fu nominato marchese da Umberto I e si fregiò del titolo di Marchese di Torre Alfina.

Cahen diede il via alla ristrutturazione dl palazzo come appare oggi, con un progetto affidato all’architetto senese Giuseppe Partini. Nel 1959 il palazzo venne acquistato da Alfredo Baroli e qualche decennio dopo da Luciano Gaucci, imprenditore romano e Presidente della squadra di calcio del Perugia che trasformò Torre Alfina nella sua residenza e nel suo quartier generale.

All’esterno del castello troviamo un raffinato giardino all’italiana che impreziosisce gli ampi spazi en plen air, aprendosi sul suggestivo panorama che permette di ammirare il paesaggio della Tuscia. Gli spazi interni testimoniano una dimora storica senza eguali, con sale, galleria, marmi e affreschi.

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