Sull'Appia Antica ha preso il via uno scavo molto "particolare”
Al via sull’Appia Antica uno scavo partecipativo: il cantiere del Tempio di Marte sarà aperto al pubblico per la prima volta il 17 giugno 2023
All’altezza del civico 39 dell’Appia Antica, a pochi passi dalla Tomba di Geta, ha preso il via uno scavo molto particolare: è il primo scavo dell’area che non ha carattere di emergenza e sarà direttamente accessibile ai visitatori in alcune giornate particolari.
La prima occasione per visitare il sito archeologico di Via Appia Antica 39 è fissata per il 17 giugno 2023: il parco archeologico, il Mic e l’Università di Ferrara hanno infatti pensato di aprire il cantiere al pubblico per le Giornate Europee dell’Archeologia.
Lo scavo è particolare non soltanto perché partecipativo: il civico 39 si trova in un’area mai indagata della regina viarum, in una zona che segnava il confine dell’antica città di Roma che, spiega la professoressa Dubbini dell’Università di Ferrara, “somiglia a una piccola Pompei”.
Appia Antica 39: uno scavo partecipativo
Il sito archeologico di via Appia Antica 39 si trova nel Parco Archeologico dell’Appia Antica, poco fuori le Mura Aureliane: appena superato l’Almone, nei pressi del Sepolcro di Geta e non lontano da Porta San Sebastiano, dove si ipotizza ci fosse il Tempio di Marte Gradivo, ai confini dell’antica città di Roma.
In quest’area è partito uno scavo molto particolare, per una serie di ragioni: si svolge in una zona mai indagata finora ed è “il primo scavo nell’area che non ha il carattere d’emergenza”, ha spiegato a ‘RomaToday’ la professoressa Rachele Dubbini dell’Università di Ferrara. Si tratta di “uno scavo di ricerca e didattico, finalizzato a formare nuove generazioni di archeologi” e che sarà eccezionalmente aperto al pubblico in alcune giornate particolari.
La prima di queste è fissata per il 17 giugno, in occasione delle Giornate Europee dell’Archeologia: nel corso della giornata sarà possibile “vivere lo scavo come un vero archeologo”, si legge sul sito ufficiale dell’evento, “guidati dai direttori del progetto e dai rappresentanti del Ministero, che apriranno il cantiere ai visitatori all’insegna di un’archeologia veramente partecipata”.
Il nuovo scavo sull’Appia Antica, una “piccola Pompei”
L’area del civico 39 si trova non troppo distante dal luogo in cui nei primi giorni del 2023 è stata rinvenuta una statua di Ercole a grandezza naturale. L’area archeologica Via Appia 39 ha diverse particolarità: “In quel sito le fasi antiche sono rimaste integre, cioè com’erano in epoca romana”, spiega la professoressa Dubbini, “in questo senso diciamo che somiglia ad una piccola Pompei”.
Nell’area ancora inesplorata potrebbero celarsi molte scoperte: siamo all’inizio della regina viarum, nella zona che segnava il confine del territorio romano, il luogo che secondo la leggenda aveva visto l’incontro tra Marte e Rea Silvia, la madre di Romolo e Remo.
“Lì le scoperte sono continue”, ha sottolineato la professoressa dell’Università di Ferrara, “ogni giorno il sito cambia e pertanto invitiamo a visitarlo in più occasioni”. Quella del 17 giugno è la prima occasione per visitare quest’area, che era rimasta off limits per diversi anni.
Le Giornate Europee dell’Archeologia a Roma
Nel corso delle Giornate Europee dell’Archeologia, organizzate dal Ministero della Cultura francese e dell’INRAP – Institut national de recherches archéologiques préventives, il Parco Archeologico dell’Appia Antica offre anche altri eventi dedicati ad appassionati, famiglie e scolaresche.
Dalla passeggiata alla scoperta delle figure storiche femminili della regina viarum alle visite guidate all’area archeologica delle Tombe di Via Latina, sono diversi gli eventi dedicati alla scoperta dei tesori del Parco dell’Appia Antica nella tre giorni dedicata al patrimonio storico più antico.
Le Giornate Europee dell’Archeologia sono fissate per il 16, 17 e 18 giugno 2023: soltanto nella città di Roma sono in programma quasi 30 eventi, tra cui speciali visite guidate nei fossati del Pantheon e al monte Testaccio, al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e al Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo.