Quali sono i partiti politici più ricchi d'Italia e quanto incassano dai finanziamenti pubblici e privati? Questa domanda è alla base dell'approfondimento di Dataroom del 'Corriere della Sera' a cura di Milena Gabanelli: uno sguardo al sistema dei finanziamenti ai partiti, con un excursus su come siano cambiate le cose nel corso del tempo e in particolare dal 1992, l'anno dell'inchiesta Mani pulite.
Come funzionano i finanziamenti ai partiti
Fonte: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI
I gruppi parlamentari ricevono contributi pubblici, in base alla loro grandezza, da un fondo di 30,87 milioni di euro per la Camera e di 22,12 milioni di euro per il Senato. I fondi sono utilizzabili solo per finanziare le attività parlamentari e sono da rendicontare: l'80% è destinato al pagamento del personale, quindi i funzionari, i ricercatori, i consulenti, i portavoce etc., mentre il resto va in iniziative pubbliche e convegni. I partiti hanno diritto a due tipi di finanziamenti privati: il 2 per mille dell'Irpef che ha un tetto e il resto viene incamerato dallo Stato, e le donazioni dirette che non possono superare i 100.000 euro all'anno per ogni singolo soggetto e sono detraibili al 26% fino a 30.000 euro. Per ricevere i finanziamenti, ogni partito deve essere iscritto al registro nazionale, dove è possibile accedere esclusivamente se si è già partecipato a elezioni regionali, nazionali o europee con i propri candidati o se si è indicati come riferimento politico da un gruppo parlamentare.
Lega Nord
Fonte: ANSA
In base a quanto riferito dall'approfondimento di Data Room del 'Corriere della Sera', dal 2020 al 2023 il partito politico che ha attirato più donazioni in Italia è stata la Lega Nord con 25,2 milioni di euro.
Movimento 5 Stelle
Fonte: ANSA
Al secondo posto nella classifica dei partiti più ricchi troviamo il Movimento 5 Stelle con 22,7 milioni di euro.
Partito Democratico
Fonte: ANSA
Terza posizione per il Partito Democratico che ha raccolto 10,3 milioni di euro.
Fratelli d’Italia
Fonte: ANSA
In quarta posizione c'è Fratelli d'Italia con 9,7 milioni di euro.
Forza Italia
Fonte: ANSA
Quinto posto per Forza Italia con 8,9 milioni di euro.
Italia Viva
Fonte: ANSA
Al sesto posto troviamo Italia Viva con 3,7 milioni di euro.
Azione
Fonte: ANSA
Posizione numero sette per Azione con 3,6 milioni di euro.
Quanto hanno in cassa i partiti e chi dona
Fonte: ANSA
Di tutte le voci che riguardano gli incassi partiti, la più sostanziosa è quella dell'autofinanziamento degli stessi politici italiani: stando a quanto riferito da 'Transparency', infatti, il 61,38% dei contributi privati ricevuti durante il 2022 è arrivato da parte di candidati ed eletti ai quali i partiti chiedono donazioni volontarie. Nell'analisi di Dataroom, una parte è dedicata a quanto i partiti d'Italia hanno in cassa, con dati riferiti al 2023: il Movimento 5 Stelle ha chiuso l'anno con un avanzo di 1.492.908 euro e disponibilità liquide per 9.123.171 euro in depositi bancari e postali, mentre per Fratelli d'Italia l'avanzo di esercizio è stato di 4.906.995 euro e liquidità di 8.374.955 euro quasi tutti in depositi bancari e postali.
Quali sono i partiti politici più ricchi in Italia e come funziona il sistema dei finanziamenti pubblici e privati nel nostro Paese. Prima di Tangentopoli la legge vietava alle società statali di dare soldi ai partiti, con le aziende private che erano obbligate a iscrivere le donazioni a bilancio: i finanziamenti possibili erano per il rimborso delle spese elettorali e per le attività ordinarie dei partiti.
Nel 1993 venne approvato il Referendum per abolire i trasferimenti diretti ai partiti, rendendo possibili solo i rimborsi delle spese elettorali che anno dopo anno sono diventate sempre più grandi, fino ad arrivare al 2012, quando è stato fissato un tetto a 91 milioni di euro da parte del Governo Monti.
Nel 2013, invece, il Governo Letta ha cancellato i rimborsi elettorali, consentendo il finanziamento pubblico ai gruppi parlamentari e il finanziamento privato. La legge, allo stato attuale, prevede che lo stato sostenga le attività dei gruppi parlamentari e che i privati finanzino i partiti.