Pesce scorpione nel mar Mediterraneo: il nuovo allarme in Italia
Pesce scorpione nel mar Mediterraneo, scatta un nuovo allarme in Italia: secondo gli esperti questa specie raggiungerà presto le coste del Lazio
Nuovo allarme per il pesce scorpione nel mare Mediterraneo: dopo gli avvistamenti sempre più frequenti nel Sud dell’Italia, tra Sicilia, Calabria e Puglia, adesso questa specie si sta avvicinando anche alle coste del Lazio.
Nuovo allarme pesce scorpione: sta arrivando nel Lazio
Secondo gli specialisti degli oceani che studiano gli effetti del riscaldamento globale, l’innalzamento delle temperature farà accelerare l’arrivo del pesce scorpione anche nell’Italia centrale.
Il tema è stato affrontato al convegno organizzato dalla Commissione Internazionale per l’Esplorazione Scientifica del Mar Mediterraneo (Ciesm) e andato in scena a Palermo. Esperti di valenza internazionale, durante l’evento, si sono confrontati in tavole rotonde con pannelli interattivi riguardo la pesca sostenibile, l’impatto dei cambiamenti climatici e l’impegno della comunità nella protezione dell’ambiente marino.
Tra i tanti esperti presenti c’era anche il biologo Claudio Brinati che ha spiegato: “Il trend è confermato, se le temperature non scenderanno e nulla al momento di permette di ipotizzarlo, il pesce scorpione arriverà nel Lazio – le parole di Brinati riportate da ‘Il Messaggero’ – è difficile dire quando succederà con precisione, ma considerando che gli avvistamenti sono ormai quotidiani, probabilmente ci vorranno meno dei due anni ipotizzati”.
Gli avvistamenti in Italia
Il pesce scorpione fa parte delle tante specie che rappresentano un pericolo per i mari italiani: fino a questo momento gli avvistamenti riguardano prevalentemente le zone meridionali del Paese, ma gli esperti prevedono il suo arrivo anche sulle coste del Centro.
L’ultimo avvistamento del pesce scorpione risale al mese di novembre del 2024, quando un esemplare è stato pescato a Gallipoli, in Puglia, mentre in precedenza diversi avvistamenti avevano riguardato le coste della Calabria e della Sicilia.
La presenza del pesce scorpione rappresenta un pericolo sia per l’uomo che per l’ecosistema marino: le sue spine dorsali contengono un veleno che può provocare reazioni gravi, in modo particolare nelle persone allergiche; essendo un predatore vorace, inoltre, si nutre di piccole specie che abitano i fondali come triglie e scorfani, contribuendo potenzialmente allo squilibrio delle popolazioni ittiche autoctone.
Gli avvertimenti sulla diffusione
Il biologo Claudio Brinati ha parlato anche dell’invasione di specie aliene in Italia, “capitanata” mediaticamente parlando dal granchio blu: “Tecnicamente più che il termine alieno si dovrebbe usare quello alloctono – ha dichiarato l’esperto – che indica specie di animali o vegetali che si sono diffuse al di fuori del loro areale geografico naturale entro il quale sono distribuite.
E ancora: “La presenza di specie non tipiche del Mediterraneo è dovuta a fenomeni sia di tipo naturale, sia al trasferimento generato dall’uomo con le sue attività economiche. Se per il famoso granchio blu il suo arrivo nel nostro mare è stato causato dall’uomo con un trasporto diretto, lo spostamento di un gran numero di ulteriori specie alloctone si è generato spontaneamente a causa dell’apertura del collegamento con il Mar Rosso tramite il canale di Suez e il contestuale riscaldamento del Mediterraneo”.
Brinati ha concluso con un avvertimento che riguarda la diffusione del pesce scorpione: “Parlare oggi di questa specie potrebbe sembrare eccessivamente allarmistico, ma per non incorrere in un nuovo caso di granchio blu sarebbe opportuno che gli organi decisionali cominciassero, in accordo con le comunità scientifiche, ad affrontare preventivamente il problema, per contenere la possibile esplosione demografica”.