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Nuovo caso scontrino in Trentino: la protesta dello scrittore

Un nuovo caso scontrino avvenuto in provincia di Trento sta facendo parlare dato che sono stati richiesti soldi per aver tagliato le pizze d'asporto

Pubblicato:

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

Negli ultimi mesi, i cosiddetti “casi scontrino” hanno fatto discutere l’Italia, con episodi che hanno alimentato polemiche sui prezzi richiesti nei locali pubblici. L’ultimo episodio in ordine di tempo sembra essere avvenuto in provincia di Trento. In questo caso uno scrittore, Sergio Paoli, ha denunciato i costi aggiuntivi sostenuti per aver comprato quattro pizze d’asporto.

Il nuovo caso scontrino in Trentino e la protesta del cliente

Un altro caso scontrino che sta facendo parlare molti riguarda quanto avvenuto a Scurelle in Trentino. Solo poco tempo fa la zona era stata oggetto di un altro episodio simile che riguardava la richiesta di pagare 1 euro in più per un secondo cucchiaino.

Questa volta la vicenda risale al 20 ottobre, quando Sergio Paoli, sessantenne scrittore, si è recato presso una pizzeria di Scurelle, in provincia di Trento, per acquistare quattro pizze da portare a casa. Una volta fatto l’acquisto Paoli si rende conto di aver pagato più di quanto aveva calcolato sommando il costo delle pizze esposto nel menù. Così preso dalla curiosità controlla lo scontrino e Paoli nota che al prezzo delle pizze sono stati aggiunti dei costi per il taglio delle pizze e anche per i cartoni. In particolare, per il taglio sono stati calcolati 50 centesimi per ogni pizza e poi richiesti un euro in più per ogni cartone d’asporto.

La sorpresa dello scrittore si trasforma in protesta, manifestata con un’analisi dettagliata sul suo blog. Nel suo spazio online, infatti, Paoli decide di raccontare l’accaduto allegando foto dello scontrino con dettagli dei costi. Inoltre, lo scrittore calcola il tempo necessario per tagliare una pizza, sostenendo che, con la giusta attrezzatura, l’operazione richiede pochi secondi.

Il ‘Corriere della Sera’ ha ripreso le sue parole in merito: “Ho cronometrato il tempo che ci s’impiega a tagliare una pizza e ho verificato che, se la rotella è affilata, si riescono a fare due tagli a croce in due/tre secondi. In un minuto quindi si riescono a tagliare oltre venti pizze, per un totale di 1200 all’ora.” Poi Paoli ha ironizzato, immaginando sarcasticamente che così il lavoro di “tagliatore di pizze” sarebbe il più redditizio al mondo.

La risposta della pizzeria al centro del caso scontrino

Il titolare della pizzeria ha rilasciato un’unica dichiarazione di risposta al quotidiano “Il T”. L’imprenditore ha spiegato la politica dei costi aggiuntivi e questa è stata ripresa anche dal ‘Corriere’: “Non siamo una pizzeria al taglio, quindi il taglio è un servizio extra a carico del cliente, così come il costo dei cartoni d’asporto, che rappresentano una spesa anche per noi”.

Sebbene non tutti i clienti abbiano manifestato disagio, le dichiarazioni del proprietario non sono bastate a placare le polemiche. Soprattutto sui social ora la vicenda è emersa al centro di numerose discussioni tra chi appoggia i commercianti e i costi che devono sostenere e chi si schiera dalla parte dei consumatori.

Gli altri casi scontrino in Italia

Questo episodio di Trento si aggiunge a una lunga serie di casi scontrino che da tempo destano scalpore e discussioni. A metà ottobre, un episodio simile è avvenuto a Firenze, dove due risotti e una bottiglia d’acqua sono costati 101 euro. A denunciare l’episodio Luca Santarelli, presidente della Commissione Politiche per la Promozione della Legalità del Comune di Firenze.

Anche la località turistica di Positano è stata sotto i riflettori per il prezzo di due birre d’asporto, fatte pagare ben 30 euro a due turisti inglesi. A Ortisei, in Val Gardena, un cliente si è lamentato per i 3 euro addebitati per ogni piatto vuoto in più portato al tavolo durante il pasto. Ad Arezzo, invece, un cliente ha denunciato di aver pagato presso un ristorante 58 euro in più per il taglio di una torta di compleanno.

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