Le streghe di Piazza Vetra
La storia ha tinto di rosso una delle piazze più belle della città di Milano.
Piazza Vetra, une delle più famose della città di Milano, un tempo era utilizzata come luogo delle esecuzioni. Qui, tra il 1595 ed il 1631 furono bruciate sul rogo nove donne ritenute streghe. A stabilirlo è un testo, il Compedium maleficarum, redatto dell’esorcista di fiducia del cardinale ed arcivescovo Federico Borromeo. Nelle prime pagine si trovano frasi davvero inquietanti: “I malefici e le lamie usano compiere l’atto sessuale quelli coi demoni succubi, queste con i demoni incubi”. Queste le accuse rivolte a uomini e donne sospettati di stregoneria.
Riferimenti di questo genere si trovano anche in altri testi dell’epoca come il De cognitionibus quas habent daemones, opera dello stesso cardinale Borromeo. Qui si riporta la confessione di una strega: “I cibi non erano amari né tanto sgradevoli, ma proprio non avevano quel sapore naturale che sentiamo mangiando comunemente, e che infine ne seguiva disgusto e nausea”. Infatti, si riteneva che queste donne partecipassero a banchetti con il demonio. Il tema della stregoneria è frequente in quegli anni e molti ne furono vittime innocenti. Milano, a differenza di molte altre città, però, non si accanì in maniera cruenta nella caccia alle streghe. Nonostante questo c’è una leggenda che racconta dell’arrivo del diavolo proprio nella città meneghina, con tanto di carrozza con paggi e sei cavalli bianchi il 16 agosto 1630. Tempo dopo, nei pressi della piazza fu eretta una croce, sostituita poi dalla statua di San Lazzaro, il santo che assiste alla sofferenza.