Quali sono le città più care d'Italia, dal cibo ai servizi
Un’indagine del Codacons fotografa la mappa dei prezzi in Italia, dalla spesa alimentare fino al taglio di capelli: ecco dove si spende di più
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Milano è la città più cara
Milano si conferma la città più cara d’Italia: qui per riempire un carrello si spendono circa 116 euro, il 17,7% in più della media italiana e più del doppio di quello che si spende a Napoli, la città più economica sul fronte alimentare. Al netto dei rincari dei singoli prodotti, Milano è la città in cui la spesa costa di più, ma il primato per i servizi alla persona spetta ad Aosta, la più cara d’Italia per medici, parrucchieri, tintorie e altri servizi.
La classifica per la spesa alimentare
Sul fronte della spesa alimentare, seguono nella classifica delle città più care d’Italia Aosta, con una spesa media di 110 euro, Genova e Trieste, in cui riempire il carrello costa intorno ai 107 euro. Al Sud gli acquisti alimentari costano decisamente meno: le città che chiudono la classifica sono Napoli, Catanzaro, Palermo e Pescara.
Servizi alla persona
Quanto ai servizi alla persona, che vanno dalle prestazioni mediche a quelle di parrucchieri ed estetisti e includono tintorie, palestre e servizi ricreativi per l’infanzia, la città più cara d’Italia è Aosta, dove si spendono 458 euro, il 30% in più rispetto alla media nazionale.
Seguono in classifica Trento (435 euro), Milano (435 euro) e Trieste (421 euro). Anche sul fronte dei servizi alla persona Napoli è la città meno costosa d’Italia: per lo stesso paniere, qui si spendono soltanto 241 euro. Sono piuttosto economiche anche Palermo, dove si spendono mediamente 270 euro, e Pescara, in cui la spesa media è di 279 euro.
Taglio di capelli da uomo
Nell’ambito dei servizi alla persona, ci sono ovviamente alcune specificità territoriali: il prezzo per un taglio capelli uomo, che in Italia ha un costo medio di 18,45 euro, può oscillare dai 14,11 euro di Catanzaro, la città più conveniente, fino ai 25,98 euro di Trieste. A Perugia, una seduta dal barbiere costa mediamente 22,30 euro, più che a Milano, dove il prezzo medio si ferma sotto i 22 euro.
Taglio di capelli da donna
Un taglio di capelli per donna costa mediamente 20,24 euro: a Napoli, ancora una volta la città più economica, la seduta dal parrucchiere per signora costa addirittura meno di un taglio capelli uomo, assestandosi su un prezzo medio di 11,80 euro. Il primato per la città più costosa d’Italia quanto al taglio capelli donna spetta a Bari: qui il costo medio è di 26,48 euro, circa 10 euro in più di quanto avviene sui listini dei parrucchieri di Genova e Aosta.
Tintoria
Passare in tintoria per farsi lavare e stirare una gonna costa in media 4,48 euro: spicca Trieste, in cui questo tipo di servizi costa mediamente 7,49 euro, circa tre volte il prezzo che si trova nelle tintorie di Napoli, che supera di poco i 2 euro. Trieste è la città più costosa anche per gli abiti da uomo: la città più economica per questi servizi è Torino, dove farsi lavare e stirare un abito costa in media 8,12 euro.
Cappuccino
Il report del Codacons prende in considerazione anche le abitudini più inveterate degli italiani, a partire dalla colazione al bar: il costo medio di un cappuccino in Italia è di 1,38 euro, mentre un caffè costa in media 1,03 euro. La città italiana in cui il cappuccino al bar è più costoso è Trento (1,68 euro), seguito da Palermo e Trieste, in cui il prezzo medio è di 1,57 euro. Roma è la città in cui il cappuccino conviene di più: qui costa appena 1,12 euro, il prezzo di un caffè a Bologna.
Petto di pollo
La città in cui il petto di pollo è più caro è Milano: qui il costo medio è 13,35 euro, mentre a Napoli si ferma a 6,79 euro. Sono piuttosto economiche anche Catanzaro e Pescara, in cui il prezzo per un chilo di petto di pollo è di circa 8,50 euro, circa due euro al di sotto della media nazionale.
Alici
Bologna è la città più conveniente d’Italia per le alici fresche: qui costano 5,06 euro, contro una media nazionale di 7,09 euro al chilo. Costano di più a Roma (9,42 euro), Genova (8,92 euro) e Trieste (8,71 euro).
Salmone
Il salmone più economico è quello di Pescara, con un prezzo medio di 13,15 euro al chilo, poco più della metà di quanto costa a Milano: qui un chilo di salmone fresco costa 21,06 euro. I cittadini milanesi spendono 4 euro in più della media italiana per il salmone, ma risparmiano su cozze e mitili freschi, più convenienti rispetto a quanto avviene a Cagliari o Torino.
Milano si conferma la città più costosa d’Italia per la spesa alimentare, mentre Napoli quella in cui costa mediamente meno fare acquisti in questo ambito: è quanto emerge da un’indagine del Codacons che mette a confronto i prezzi e le tariffe di servizi e prodotti in 17 capoluoghi di provincia italiani.
Lo scontrino medio cambia in base alla regione, ma esistono anche delle curiose specificità territoriali: a Torino, per esempio, il biglietto del bus è tra i più costosi d’Italia ma i servizi di tintoria sono in assoluto i più convenienti, mentre Palermo è tra le città più costose per un cappuccino al bar.