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Il pesce siluro del lago di Garda è sempre più grande

Il pesce siluro, una specie aliena giunta da molti anni nel lago di Garda, si sta ormai diffondendo rapidamente ed è sempre più grande: cosa sappiamo

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Giulia Sbaffi

Giulia Sbaffi

Web content writer

Web content writer appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Curiosa per natura, le piace tenersi informata su ciò che accade intorno a lei.

Il lago di Garda è ormai riccamente popolato da una specie ittica aliena, che si è ampiamente diffusa tra le sue acque ormai da parecchi anni: stiamo parlando del pesce siluro, che di recente ha raggiunto dimensioni sempre più importanti, suscitando la curiosità – e anche la preoccupazione – dei pescatori. Ecco che cosa sappiamo.

Il pesce siluro del lago di Garda

Il record lo si è probabilmente raggiunto lo scorso anno, quando dalle acque del lago di Garda è stato pescato un esemplare di ben 60 kg. La cattura era avvenuta tra Sirmione e Peschiera, ad una profondità di 60 metri. Nelle settimane passate, invece, i pescatori hanno portato a riva due creature di dimensioni più piccole, rispettivamente di 10 e 20 kg: ciò che ha sorpreso, in questo caso, è stata la loro posizione.

I due pesci siluro sono infatti stati ritrovati a Pacengo, ad una profondità di soli 12 metri. Segnale che questa specie si sta progressivamente adattando alle condizioni climatiche e ambientali del lago di Garda, diffondendosi rapidamente nelle sue acque e raggiungendo luoghi finora da essa inesplorati. Se all’inizio questi pesci vivevano nei bassi fondali tra Lugana e Punta Gro, ora possono essere trovati ovunque, anche a grandi profondità.

Inoltre stanno diventando di dimensioni sempre più importanti, anche questo un chiaro segnale che l’habitat, seppure ad essi alieno, è quello più adatto alla loro sopravvivenza. “Spiace constatare di averli individuati a profondità elevate, evidentemente si stanno adattando al lago e raggiungono ormai dimensioni considerevoli” – ha affermato Mauro Zilioli, pescatore di Manerbio, al giornale Trentino.

Il riferimento alle ultime due creature pescate è immediato: “I due esemplari erano fermi sul fondale tra le alghe a digerire il pesce appena predato. Spiace davvero che anche il Garda corra il rischio di diventare come il Sebino, dove la presenza del siluro è ormai diffusa da nord a sud. La sua carne? Non trova ancora molti estimatori, ma se affumicato come si deve chi l’ha assaggiato dice che sia buono”.

Cos’è il pesce siluro

Il pesce siluro (“Silurus glanis”) è una specie d’acqua dolce originaria dell’Europa orientale e dell’Asia, ma ormai diffusa quasi in tutti i Paesi del nostro continente. In Italia, questo pesce è stato avvistato per la prima volta negli anni ’50 alla foce dell’Adda, poi presso il bacino del fiume Po e in quello degli altri fiumi della Pianura Padana, trovando un buon habitat anche nei corsi dell’Italia centromeridionale.

Da diversi anni, anche le acque dei grandi laghi del nord sono state popolate dal pesce siluro: dal lago Maggiore al lago di Garda, la sua presenza è ormai sempre più evidente. Questa specie aliena è molto adattabile e, proprio per questo motivo, si diffonde rapidamente persino negli ambienti più inquinati, dove il contenuto di ossigeno disciolto è particolarmente basso.

Il pesce siluro ha un aspetto piuttosto particolare, con una grande testa schiacciata, gli occhi piccoli e la bocca molto ampia, dalla mascella lievemente sporgente. Il corpo è allungato e cilindrico nella parte anteriore, per poi diventare più sottile verso la coda. Coperto da uno spesso strato di muco, non ha scaglie e le sue pinne sono piccole (ad eccezione di quella anale). Può arrivare a raggiungere dimensioni straordinarie, soprattutto nei luoghi dove il clima è più caldo – proprio come l’Italia.