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L'Italia è un paradiso fiscale? Chi ha sconti record sulle tasse

Chi sono i profili che hanno sconti record sulle tasse in Italia: dai pensionati che arrivano dall'estero ai docenti e ricercatori tornati in patria

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Dichiarazione tasse

In Italia c’è un piccolo “esercito” di contribuenti che riesce a sfruttare le agevolazioni del Fisco dedicate a diversi profili: è quanto emerge dalla fotografia de ‘Il Sole 24 Ore’ sulle dichiarazioni dei redditi pubblicate dal Dipartimento delle Finanze.

Italia, chi ha sconti sulle tasse: i regimi agevolati

Secondo i dati relativi all’anno d’imposta 2022, nel nostro Paese ci sono 37.331 contribuenti che avendo trasferito la propria residenza in Italia, hanno sfruttato i regimi speciali del sistema fiscale italiano, introdotti per riportare a casa professionalità e dipendenti espatriati.

Si avvicinano a mille, invece, i neo residenti danarosi che hanno scelto l’Italia per vivere: il 46% di questi ha prodotto un reddito complessivo di 75 milioni di euro, costituito in prevalenza da lavoro dipendente.

Dal 2017 è entrato in vigore un regime agevolato destinato alle persone fisiche che si trasferiscono in Italia e optano per l’agevolazione neo-residenti, a prescindere dallo svolgimento di una particolare attività lavorativa: il regime prevede l’applicazione di un’imposta sostitutiva sui redditi prodotti all’estero calcolata in via forfetaria pari a 100.000 euro per ciascun periodo d’imposta in cui risulta valida l’opzione.

Tale opzione è revocabile e cessa di produrre effetti una volta trascorsi quindici anni dal primo periodo d’imposta di validità; inoltre non è cumulabile con le agevolazioni per il rientro dei docenti e ricercatori e degli impatriati. Per i redditi che vengono prodotti sul territorio nazionale, invece, la tassazione resta la solita, quella ordinaria.

La situazione di pensionati, docenti e ricercatori

Seguendo in parte l’esempio del Portogallo che per anni è stato uno dei Paesi più vantaggiosi per i pensionati, nel 2019 l’Italia ha deciso di introdurre un drastico taglio delle tasse ai pensionati stranieri che si trasferivano in determinate zone del nostro Paese: i comuni dell’Abruzzo, della Basilicata, della Calabria, della Puglia, della Sardegna e della Sicilia con una popolazione non superiore ai 20 mila abitanti.

Lo sconto per questi profili è molto vantaggioso: sul 93% della pensione di fonte estera non si versa nulla e si può applicare un’aliquota a titolo di imposta sostitutiva del 7%. Secondo i dati del Dipartimento delle Finanze, sono stati 474 soggetti a scegliere il “paradiso fiscale” del Sud e delle isole: in totale hanno dichiarato redditi da pensione estera per 19 milioni di euro e redditi di fonte estera di 28,7 milioni di euro, con l’imposta sostitutiva che ha sfiorato i 2 milioni di euro.

Nel corso del tempo il regime agevolato istituito al fine di riportare in patria talenti e lavoratori dall’estero, è stato oggetto di diverse modifiche: una delle più recenti, in ordine cronologico, riguarda l’attuazione della riforma fiscale con il decreto sulla fiscalità internazionale, che ha tagliato al 50% il regime agevolato.

Nel 2022 docenti e ricercatori che potevano usufruire delle agevolazioni sul 90% dei redditi hanno superato quota 3.000, con un ammontare lordo medio da lavoro dipendente pari a 56.492 euro. Il regime degli impatriati ha invece coinvolto più di 32.600 lavoratori dipendenti, per un ammontare lordo medio di 114.501 euro secondo i dati del Dipartimento delle Finanze riportati da ‘Il Sole 24 Ore’. I dati, ricordiamo, sono riferiti alle dichiarazioni dei redditi del 2023 relative al periodo d’imposta del 2022.