World Pasta Day: quanti milioni di tonnellate ne produce l'Italia
L’Italia conferma il suo primato nel World Pasta Day 2025 con oltre 4,2 milioni di tonnellate realizzate e un amore per la pasta che unisce il mondo

C’è un giorno all’anno in cui un piatto di pasta diventa ambasciatore del Made in Italy in tutto il mondo: ogni 25 ottobre, milioni di persone si ritrovano idealmente attorno a un piatto di spaghetti per celebrare un alimento che non è solo cibo, ma identità, tradizione e condivisione. In occasione del World Pasta Day 2025, i dati diffusi da Unione Italiana Food e International Pasta Organisation restituiscono il ritratto di un Paese che continua a essere leader mondiale in produzione e qualità, e di una passione che non conosce crisi.
Perché si celebra il World Pasta Day
Il World Pasta Day, istituito nel 1998, è una giornata dedicata alla promozione culturale e gastronomica della pasta in tutte le sue forme. L’edizione 2025, celebrata oggi 25 ottobre, propone una grande maratona social internazionale con l’hashtag #WorldPastaDay: appassionati, chef, giornalisti e blogger di ogni Paese condividono sui social il loro piatto preferito, taggando gli account di WeLovePasta.it su Facebook, X e Instagram. Un modo simbolico per ricordare che la pasta è un linguaggio universale, capace di unire generazioni e culture diverse.
Nel corso dell’evento, ospitato a Galleria Sordi a Roma, sono stati diffusi i nuovi dati sul comparto: nel 2024 la produzione mondiale ha superato i 17 milioni di tonnellate, confermando la tenuta del settore nonostante l’incertezza economica internazionale. L’Italia si conferma leader con 4,2 milioni di tonnellate prodotte, un risultato che consolida la sua posizione al vertice della filiera mondiale.
Secondo Unione Italiana Food, la pasta rappresenta uno dei pilastri del Made in Italy agroalimentare, insieme al vino e all’olio extravergine d’oliva. Per oltre il 96% degli italiani, questo alimento è un vero e proprio simbolo nazionale, un biglietto da visita che racconta la nostra cultura all’estero e che, come ricorda l’organizzazione, “non ha mai smesso di unire le persone attorno alla tavola”.
Quanta pasta produce e consuma l’Italia
L’Italia non è soltanto il primo produttore mondiale di pasta, ma anche il Paese che ne consuma di più: ogni cittadino italiano ne mangia in media 23,3 chili all’anno, una quantità che nessun altro Paese riesce a eguagliare.
Quasi il 60% della produzione nazionale è destinato all’export, raggiungendo oltre 200 Paesi: dagli Stati Uniti al Giappone, dall’Australia al Sud America. Un risultato che conferma come la pasta italiana sia ormai un elemento stabile delle cucine globali, capace di adattarsi alle culture locali senza perdere la propria identità.
Durante la presentazione romana del World Pasta Day, è stato illustrato anche uno studio demoscopico curato da AstraRicerche per conto dei pastai italiani. L’indagine ha messo in luce quanto questo alimento sia legato al senso di appartenenza nazionale: la pasta rientra nella Top 5 dei motivi che rendono gli italiani fieri di esserlo, citata dal 45% degli intervistati. Davanti a lei, solo i grandi simboli del patrimonio artistico e naturale: monumenti (84,9%), arte (75,8%), paesaggi (73,6%) e letteratura (69,2%).
Ma il dato più significativo è un altro: per 7 italiani su 10, quando si pensa all’Italia si pensa prima di tutto alla pasta. Supera la pizza (64,2%), il vino (27,4%) e perfino i salumi e formaggi tipici (18,4%). Un primato che parla non solo di gusto, ma di identità collettiva.
La pasta, più di qualsiasi altra eccellenza, riesce a raccontare la storia e la creatività del Paese, dal grano duro delle pianure pugliesi alle trafile d’oro dei pastifici artigianali, fino alle nuove versioni integrali e sostenibili.
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