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La Torre Garisenda di Bologna ha fatto una torsione: cosa succede

La Torre della Garisenda a Bologna ha fatto una torsione: ecco che cosa sta succedendo a uno dei simboli storici del Capoluogo dell'Emilia Romagna

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Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Nuova torsione per la Torre della Garisenda nel centro di Bologna: il movimento non era atteso dai tecnici ma è stato rilevato in seguito alla rimozione dei basoli perimetrali alla torre, operazione avvenuta in estate e funzionale all’arrivo dei tralicci di Pisa.

Bologna, la Torre della Garisenda ha fatto una torsione

Il Comune di Bologna ha fatto il punto della su quanto avvenuto alla Torre della Garisenda attraverso una nota: “A seguito delle prime operazioni di cantiere, propedeutiche all’arrivo dei tralicci di Pisa, quali la rimozione dei basoli e la verifica degli impianti sotterranei come le tubature fognarie i sistemi di controllo e monitoraggio attivi sulla torre hanno rilevato una rotazione della Garisenda verso Via Zamboni più marcata rispetto alla deformazione attesa per effetto della temperatura – si legge sul ‘Corriere di Bologna’ – questo movimento si è confermato anche nei mesi successivi”.

La torsione, secondo l’analisi dei dati integrata dai report giornalieri sulle condizioni ambientali durante le operazioni di cantiere, indica che la torsione della Garisenda “rappresenta un ‘ringiovanimento’ rispetto alla deriva annuale consolidata”.

Da Palazzo d’Accursio hanno spiegato che “seppur positivo negli effetti”, il movimento “impone di procedere con la massima cautela, comportando la maggiore probabilità di attivare azioni preventive e correttive già previste a livello progettuale, ma non ipotizzate con la frequenza che lo scenario attuale suggerisce”. Il Comune ha fatto sapere che per questo motivo “si procederà a un aggiornamento del cronoprogramma, che rifletta le nuove esigenze emerse”.

Nuovo aggiornamento del cronoprogramma

La torsione della Torre Garisenda non ha allarmato affatto il gruppo di esperti che si occupa del progetto di consolidamento e messa in sicurezza della torre emiliana. Quanto accaduto impone comunque cautela e una revisione sulla tabella di marcia: per questo motivo è stato già presentato un aggiornamento del cronoprogramma al Ministero della Cultura.

Gli esperti hanno rilevato come lo spostamento non sia causato solo dalle condizioni ambientali, ma è collegato anche a un assestamento delle fondazioni della torre, molto probabilmente influenzato dagli interventi in corso in uno dei simboli del Capoluogo emiliano.

Al Ministero della Cultura, una delegazione di tecnici del Comune di Bologna e del gruppo di esperti al lavoro per la messa in sicurezza della Garisenda, sarà presente per illustrare e discutere “i dati emersi dal monitoraggio e condividere l’aggiornamento del cronoprogramma relativo alla prima fase di interventi, rientranti nel quadro dei lavori finanziati dal Pnrr, in grado di garantire che la messa in sicurezza proceda in modo sicuro, efficace e compatibile con i vincoli di finanziamento europei”.

La Torre della Garisenda è una delle due torri simbolo di Bologna, insieme alla Torre degli Asinelli: si trova in piazza di Porta Ravegnana, all’incrocio tra via Zamboni, San Vitale, Strada Maggiore, piazza della Mercanzia e via Rizzoli. Alta 47 metri, la Garisenda è nota per la sua forte pendenza dovuta al cedimento del terreno e delle fondamenta: Abbassata per timore di futuro crollo a metà del XIV secolo, è oggi oggetto di restauro. La Torre della Garisenda fu citata da Dante Alighieri nella Divina Commedia, dove è stata usata come metro di paragone per il gigante Atneo, colto nel torreggiante atto di chinarsi nel canto XXXI dell’Inferno.