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A Torino via alle prenotazioni per il bus senza conducente

A Torino sarà possibile viaggiare in un bus senza conducente grazie alla linea AuToMove un servizio che combina tecnologia e rispetto per l’ambiente

Pubblicato:

Martina Bressan

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

Bus senza conducente

Torino è oggi al centro dell’attenzione per un’iniziativa davvero all’avanguardia: il primo bus senza conducente aperto al pubblico in Italia. Dopo mesi di test tecnici e verifiche di sicurezza, la navetta autonoma AuToMove è pronta ad accogliere i suoi primi passeggeri.

L’innovativo bus rappresenta una delle tappe più importanti del progetto Living Lab ToMove, un laboratorio sulla mobilità smart e sostenibile. Con un finanziamento di oltre 10 milioni di euro e il contributo di partner come GTT, Politecnico di Torino, Università degli Studi di Torino, 5T e Fondazione LINKS, Torino mira a promuovere un sistema di trasporti più efficiente, sicuro e a basse emissioni.

Il bus senza conducente: dove si trova e come prenotare

Il bus AuToMove è un servizio gratuito della città di Torino che combina tecnologia e rispetto per l’ambiente. Non solo, si presenta anche come un’anteprima di come sarà molto probabilmente spostarsi nelle città in futuro. A partire da metà ottobre 2025, chiunque potrà prenotare un posto sul bus a guida autonoma AuToMove, che percorrerà un tragitto ad anello di circa 3 chilometri nel cuore della città piemontese. Le prenotazioni si effettuano tramite la sezione dedicata dell’app Wetaxi. Una volta scaricata l’applicazione, basta selezionare la funzione “AuToMove” e scegliere la corsa desiderata.

Le fermate previste nel centro di Torino sono: Campus Luigi Einaudi, Tortona (deposito GTT), Ospedale Gradenigo, Sant’Ottavio e Regina-Rossini. Il servizio sarà attivo nei giorni feriali, dal lunedì al venerdì, nella fascia oraria 11:00 – 16:30, con corse ogni pochi minuti e una capacità massima di otto passeggeri per viaggio. Le prime corse sono state riservate alla stampa e al sindaco Stefano Lo Russo, mentre da mercoledì 15 ottobre il servizio sarà disponibile per tutti i viaggiatori.

La partenza e il capolinea principale saranno al Campus Einaudi e da qui, la navetta percorrerà le vie del centro passando lungo corso Regina Margherita e Lungo Dora Siena, integrandosi con il sistema di trasporto pubblico cittadino. Si tratta di un passo importante per la città, che già nel 2018 aveva avviato i primi test ufficiali per i mezzi pubblici a guida autonoma, diventando una tra le prime in Italia a sperimentare questa tecnologia su strada.

Come funziona il bus senza conducente

Il bus a guida autonoma AuToMove, fornito dalla società neozelandese Ohmio, è dotato di sensori, radar, telecamere e un sofisticato sistema di comunicazione V2I (Vehicle to Infrastructure), che gli consente di dialogare in tempo reale con le infrastrutture stradali. In questo modo, il veicolo riceve informazioni costanti sul traffico, sui semafori e su eventuali ostacoli lungo il percorso.

Nonostante l’assenza di un conducente vero e proprio, ogni corsa prevede la presenza di un “safety driver”, ovvero un esperto appositamente formato che supervisiona il funzionamento del mezzo e può intervenire manualmente in caso di emergenza. All’interno del veicolo, infatti, è presente una postazione di comando manuale che consente di passare alla guida tradizionale qualora fosse necessario.

L’esperienza torinese riprende quanto già accade in altri paesi al mondo. Negli Stati Uniti, in particolare in California, mezzi analoghi circolano già da alcuni anni, così come in Cina. Anche Milano si è rivelata all’avanguardia nel settore grazie ai Tech Bus, i primi filobus ATM capaci di comunicare con i semafori e con le infrastrutture della strada, migliorando sicurezza ed efficienza del traffico urbano. Il primo esemplare è stato introdotto qualche anno fa sulla linea circolare 90/91, scelta proprio perché gran parte del suo percorso si sviluppa su corsia preferenziale.