Prosecco delle sorelle Delevingne, lo spot è diventato un caso
Lo spot del Prosecco delle sorelle Cara, Poppy e Chloe Delevingne: lo slogan pubblicitario ha scatenato la reazione da parte del Comité Champagne

Per pubblicizzare il proprio Prosecco, le sorelle Cara, Poppy e Chloe Delevingne avevano dato vita a una campagna pubblicitaria che ha visto comparire all’aeroporto londinese di Heathrowe un enorme cartellone con lo slogan “Tradisci lo Champagne”. Uno spot d’impatto che però non è piaciuto al Comité Champagne, il comitato interprofessionale del celebre vino francese.
Perché lo spot delle sorelle Delevingne per il Prosecco è diventato un caso
L’ente ha chiesto alle tre sorelle di smettere di citare lo Champagne nelle loro campagne pubblicitarie, attraverso una lunga lettera pubblicata dal ‘Times’. Nella missiva svelata dal tabloid britannico, si legge che il Comité Champagne ha scritto:
“Qualsiasi uso del nome di fama internazionale ‘Champagne’ che non sia in riferimento ai vini spumanti che hanno diritto a questa denominazione costituisce uno sfruttamento sleale della sua reputazione. Inoltre, tale uso improprio rischia di offuscare il nome e danneggiare la reputazione associata alla località Champagne”.
La lettera di diffida, inviata al marchio Della Vite delle modelle, attrici e imprenditrici britanniche a giugno del 2025, non ha sortito immediatamente i risultati sperati, visto che l’azienda ha continuato con la sua campagna pubblicitaria del Prosecco nonostante l’avvertimento.
E non è finita qui: Della Vite ha deciso di utilizzare la lettera come mezzo di marketing, pubblicandone di recente una versione oscurata sulle proprie pagine social. Nella didascalia di un post, si legge: “Lettera d’amore dei nostri amici dello Champagne. Come disse Oscar Wilde, l’unica cosa peggiore dell’essere criticati è non essere criticati affatto. Salute!”.
A proposito del post social, al ‘Times’ ha parlato Numa Heathcote, amministratore delegato e cofondatore dell’azienda, spiegando: “Abbiamo deciso di pubblicare il post perché l’attenzione ricevuta ha confermato che il nostro messaggio era stato recepito. Della Vite ha sempre celebrato la fiducia e l’originalità, quindi rimanere in silenzio non sarebbe stato fedele a ciò che siamo. Abbiamo visto l’opportunità di trasformare una lettera seria in qualcosa che potesse far sorridere il nostro pubblico”.
Per Numa Heathcote, inoltre, la polemica con il Comité Champagne rappresenta “la prova che i moderni marchi emergenti di spumanti stanno ridefinendo il dibattito sulla qualità. Se il mondo consolidato dello Champagne si sente un po’ turbato, è perché una nuova generazione di consumatori sta definendo il lusso secondo i propri criteri e marchi come Della Vite fanno parte di questo cambiamento”.
La risposta di Poppy
Una delle dirette interessate, Poppy Delevingne, ha spiegato al ‘Times’ che la campagna criticata dal Comité “voleva essere divertente, sfacciata e un po’ provocatoria”. L’attrice e modella ha poi rivelato: “Sinceramente non si pensava di aver fatto niente di male, la severità della risposta è stata inaspettata ma siamo contenti di vedere che la campagna ha avuto un impatto e ha attirato l’attenzione”.
Sulla vicenda ha detto la sua anche Franco Adami, il presidente del Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Docg: “Si tratta di operazioni di marketing che alcuni produttori possono fare in modo più o meno aggressivo – si legge sul ‘Corriere della Sera’ – non mi compete stabilire se la cosa sia legale o no. Amo raccontare la bellezza del territorio di questa denominazione, la capacità dei suoi produttori di fare un vino di qualità ineccepibile, che ha dato origine a un fenomeno”.
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