Questo sito contribuisce all’audience di

Virgilio InItalia

Il ristorante dell'anno 2025 per Gambero Rosso è La Madia

La nuova edizione della guida di Gambero Rosso premia la trattoria La Madia come ristorante dell'anno 2025: ecco cosa si mangia e quanto costa

Pubblicato:

Giulia Sbaffi

Giulia Sbaffi

Web content writer

Web content writer appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Curiosa per natura, le piace tenersi informata su ciò che accade intorno a lei.

Michele Valotti

È stata pubblicata la nuova edizione della guida di Gambero Rosso ai migliori ristoranti d’Italia, un importante punto di riferimento per gastronomi e appassionati di cucina. Non ci sono grandi sorprese per quanto riguarda i locali d’eccellenza, che ancora una volta si aggiudicano il titolo più ambito. Ma la novità di rilievo è l’assegnazione del premio Ristorante dell’Anno 2025: la vittoria va alla trattoria La Madia, guidata dallo chef Michele Valotti nel cuore della Val Trompia.

La Madia è il ristorante dell’anno 2025

Non è un ristorante, né un bistrot o una trattoria a tutti gli effetti: La Madia è un locale davvero unico, che racchiude storia e innovazione nel suo menù tanto semplice quanto strepitoso. È così che Michele Valotti, da più di 25 anni al comando della sua cucina, ha strappato il titolo di Ristorante dell’Anno 2025 assegnato dalla guida di Gambero Rosso. Un riconoscimento molto importante, che premia il talento culinario e la capacità di osare in un mondo dove i limiti vengono costantemente superati e i paletti spostati un po’ più avanti.

La Madia è un ristorante situato nel paesino di Brione (prov. di Brescia), tra i panorami rigogliosi della Val Trompia e a pochi passi dal confine con la Franciacorta. Territori, questi, di grande tradizione gastronomica e di eccellenze conosciute in tutto il mondo. Chef Valotti propone una cucina “viva”, incentrata sulla materia prima di qualità proveniente da piccoli produttori artigianali del territorio. “L’autenticità passa anche per il rapporto con il piccolo produttore che sa fare le cose, il più contiguo possibile a noi” – spiega lo chef a Gambero Rosso.

Inoltre, Valotti si dedica con passione alla fermentazione dei cibi come nuova frontiera della cucina. “Nel laboratorio sperimentiamo le lattofermentazioni e le reazioni enzimatiche a base di koji, con l’idea di utilizzare materie prime locali. In generale lattofermentiamo le cose del bosco, come i germogli di abete, i fiori o le pigne piccole più morbide e meno cariche di resina, queste virano sull’amaro” – racconta lo chef de La Madia, che lo scorso anno era stata inserita tra le migliori trattorie d’Italia.

Quanto costa mangiare a La Madia

In un’epoca in cui moltissime persone tengono d’occhio il portafogli prima di andare al ristorante, La Madia ha saputo tenere prezzi competitivi sin dal periodo successivo al Covid. L’idea di Valotti è stata quella di eliminare il menù alla carta e di proporre solamente due percorsi di degustazione, per poter così ridurre gli sprechi. Le sue portate sono un vero e proprio viaggio nei sensi: “Vogliamo ricercare profondità con le acidità e lunghezza con le note amare. L’ampio utilizzo di verdure, lavorate spesso con proteine vegetali, vuole andare verso una sostenibilità reale e non di facciata, limitando le proteine animali” – si legge sul sito del ristorante.

Il primo menù di degustazione prevede 7 portate, ad un prezzo di 60 euro (bevande escluse). Vi trovano spazio piatti come il tarassaco con ceci e kimchi, i cappelletti con radicchio trevisano e il salmerino con foglie bruciate, che utilizzano ingredienti inusuali abbinati a quelli della nostra tradizione. Per vivere un’esperienza ancora più completa, si può ordinare il menù di degustazione da 10 portate, che costa invece 70 euro (bevande escluse). Tra le pietanze ci sono il fico brutalista, la pasta con garum di siero di kefir e di mandorla e la peschiola all’ascolana.