Questo sito contribuisce all’audience di

Virgilio InItalia

Napoli, perché Largo Maradona col murale di Diego è stato chiuso

A Napoli è stato chiuso Largo Maradona, il piazzale dei Quartieri Spagnoli dove campeggia lo storico murale dell'ex calciatore argentino: il motivo

Pubblicato:

Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Largo Maradona, Napoli

A Napoli è stato chiuso Largo Maradona, lo spiazzo dove campeggia il murale dell’ex calciatore argentino da anni meta imperdibile per i turisti in visita nel Capoluogo campano.

Napoli, chiuso Largo Maradona con il murale di Diego: il motivo

Il piazzale dei Quartieri Spagnoli con lo storico murale di Diego Armando Maradona, ex garage di privati, è stato chiuso per protesta dagli abitanti e dai commercianti della zona, dopo il sequestro e le sanzioni della Polizia Locale che hanno coinvolto alcuni degli esercizi operanti in zona.

I proprietari del suolo, dopo l’intervento della Polizia Municipale che ha visto il sequestro di un furgoncino, hanno spiegato di essere in possesso solamente di una licenza da ambulanti che tuttavia non permetterebbe loro di vendere in pianta stabile gadget, magliette e altro.

Nella giornata di martedì 14 ottobre 2025, la Polizia Municipale di Napoli ha provveduto al sequestro di cinque carretti adibiti alla vendita di bevande, causa mancanza di autorizzazioni necessari. Al tempo stesso sono stati sequestrati anche due esercizi commerciali, uno di questi impegnato nella vendita di gadget dedicati all’ex calciatore argentino.

Dopo la chiusura del largo di Via Emanuele De Deo ai Quartieri Spagnoli, i negozianti hanno dichiarato di voler rispettare le regole, mentre è scattata la protesta: oltre alla chiusura della zona, gli abitanti hanno coperto con un telo il volto del grande murale di Maradona.

Antonio Esposito noto come Bostik, gestore di una delle attività di Largo Maradona a Napoli, ha spiegato che la chiusura della zona è un gesto per protestare contro “le continue repressioni” e “l’impossibilità di salvare il quartiere per contrarietà delle istituzioni”.

Il Comune apre al dialogo

Del caso si sta occupando l’avvocato Angelo Pisani che ha dichiarato: “La legalità è un nostro obiettivo come la sicurezza e sviluppo del quartiere – si legge sul ‘Corriere della Sera’ – ma troviamo triste che anziché valorizzare strade che per anni sono state oggetto di degrado o criminalità e oggi sono illuminate dai residenti e con l’impegno dei commercianti, le istituzioni non si attivino per favorire tali iniziative”.

Il legale ha inoltre spiegato: “Al momento il furgoncino di largo Maradona è dotato di un’autorizzazione ambulante, che dispone lo spostamento ogni 4 ore circa. Ma il mezzo non si può spostare, per l’enorme afflusso di persone, e sospende solo la vendita per rispetto delle regole. Abbiamo però già avviato la pratica per la regolarizzazione, e per trasformare l’area in zona di tipo mercatale. Attendiamo con fiducia le risposte della Camera di Commercio. Vorremmo sostegno dalle istituzioni, e non repressione. Questa zona è diventata fiore all’occhiello di Napoli solo grazie all’organizzazione del murale”.

Dal Comune di Napoli hanno aperto al dialogo per andare incontro alle esigenze dei commercianti e degli abitanti di Largo Maradona ai Quartieri Spagnoli, e risolvere una volta per tutte la questione: “L’amministrazione comunale, su indicazione del sindaco Gaetano Manfredi, ha intenzione di avviare un dialogo con gli esercenti della zona con l’obiettivo di individuare percorsi di regolarizzazione analoghi a quelli già attuati in altre aree cittadine e nei mercati rionali – si legge in una nota – l’obiettivo è discutere insieme dell’iter da seguire nel rispetto delle regole, tutelando al contempo le attività economiche locali e la vivibilità del quartiere”.