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Milano vuole alzare la tassa di soggiorno: la cifra (come Roma)

Milano vuole adeguare la tassa di soggiorno al modello di Roma per ottenere nuove risorse da destinare a sicurezza, decoro urbano e trasporti pubblici

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Valentina Alfarano

Valentina Alfarano

Editor & Coach Letterario

Lavorare con le storie è la mia missione! Specializzata in storytelling di viaggi, lavoro come editor di narrativa e coach di scrittura creativa.

Milano raddoppia tassa di soggiorno come Roma

A Milano si torna a parlare di tassa di soggiorno, questa volta con l’obiettivo di raddoppiarla per raggiungere la soglia fissata a Roma. L’ipotesi sta già accendendo il dibattito tra istituzioni e operatori del settore, ma la decisione finale spetterà al governo.

Perché Milano vuole alzare la tassa di soggiorno

L’iniziativa parte dall’assessora al Turismo e allo Sport Martina Riva, che ha rilanciato la proposta durante l’inaugurazione di Apreski – Milano Mountain Show al Mind, alla presenza della ministra del Turismo Daniela Santanchè.

Come riportato su ‘TgCom24’, Riva ha dichiarato: “Se Milano fosse trattata come Roma potrebbe avere 20 milioni in più di risorse che, oltre ai 70 che già incassiamo, si potrebbero usare per alcune priorità della nostra città come sicurezza, decoro e trasporto pubblico, che poi sono elementi per cui i turisti scelgono Milano.”

Il Comune punta dunque a ottenere una rimodulazione delle tariffe in linea con la crescita turistica e con le esigenze di una metropoli internazionale. La proposta avrebbe già suscitato perplessità da parte di quegli albergatori milanesi che temono che un aumento eccessivo possa scoraggiare i visitatori o penalizzare la competitività del sistema ricettivo locale, se non accompagnata da garanzie che il maggior gettito venga reinvestito in promozione, manutenzione e contrasto dell’abusivismo.

Quanto potrebbe costare la nuova tassa di soggiorno a Milano

Attualmente, la tassa di soggiorno milanese varia in base alla categoria della struttura ricettiva, con un massimo di 5 euro a notte per gli alberghi a quattro e cinque stelle.

Nel 2025, in occasione del Giubileo, la città ha ottenuto una proroga che consente di applicare un aumento temporaneo di 2 euro, portando la tariffa per gli hotel di lusso a 7 euro. Tuttavia, questa misura avrà validità solo fino al termine del 2025, dopodiché le tariffe torneranno ai valori precedenti.

Il Comune intende ora avviare un nuovo confronto con il governo per ottenere la possibilità di mantenere l’incremento,  o addirittura portarlo raddoppiarlo, anche oltre quella scadenza. Una cifra che, se approvata, allineerebbe Milano non solo a Roma, ma anche ad altre città come Venezia, Firenze e Rimini, dove le presenze di turisti stranieri superano il 25% della popolazione residente.

Martina Riva ha sottolineato: “Milano chiede da sempre la stessa cosa, cioè di essere trattati come Roma, che ha per legge come tetto massimo i 10 euro per la tassa di soggiorno. Milano ora ne ha 5, non credo sia corretto questo trattamento differente.”

E ancora, ha aggiunto: “Non è una richiesta che intendiamo solo per il periodo delle Olimpiadi, perché serve una nuova rimodulazione per una città turistica, con 800mila presenze al mese, come Milano”.

L’aumento, secondo l’assessora, porterebbe a “risorse in più che peraltro peserebbero per la maggior parte sui turisti stranieri“, principali frequentatori degli hotel di fascia alta, senza incidere in modo rilevante sul turismo domestico o sulle strutture di categoria inferiore.

Se la proposta dovesse passare, gli introiti potrebbero superare i 90 milioni di euro all’anno, garantendo fondi aggiuntivi per i servizi pubblici e per migliorare la qualità della vita urbana. La strada sembrerebbe non essere semplice: l’autorizzazione a superare il tetto dei 5 euro dipenderà dal governo e da eventuali modifiche alla normativa nazionale.