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La Cacio e Pepe col tonno del NYT fa infuriare gli italiani

Nel New York Times è stato pubblicato un articolo che propone una variante della pasta cacio e pepe: alla ricetta originale viene aggiunto il tonno

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Martina Bressan

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

La cucina italiana è un patrimonio culturale riconosciuto in tutto il mondo e tra i suoi cibi più iconici c’è sicuramente anche la cacio e pepe. Questo è un piatto della tradizione romana che viene realizzato con tre ingredienti principali: pasta, pecorino e pepe nero. Negli Stati Uniti, però, il New York Times ha deciso di pubblicare un articolo con una variante della ricetta: l’aggiunta del tonno.

La Cacio e Pepe col tonno proposta dal New York Times

La variazione della ricetta della cacio e pepe arriva direttamente dalle pagine culinarie del New York Times e a firmarla è Carolina Gelen, cuoca e scrittrice. La Gelen è stata anche vincitrice del prestigioso James Beard Award, un riconoscimento paragonato agli Academy Awards del mondo gastronomico per il prestigio. Nel suo articolo, la chef propone una variante della classica Cacio e Pepe che lei definisce una versione “ad alto contenuto proteico”.

La Cacio e Pepe da lei proposta, infatti, vede l’aggiunta del tonno. La ricetta rivista include: spaghetti, pecorino romano, pepe nero, tonno in scatola. Il procedimento, spiega la Gelen, è semplice: si aggiunge un po’ di acqua della pasta al pecorino per ottenere una crema liscia, si tosta il pepe e, infine, si aggiunge a fuoco basso il tonno. Si mescola, poi, tutto insieme e il piatto è così pronto. Per molti italiani, soprattutto i più puristi, questa è quasi un’eresia gastronomica.

In generale alle persone non importa che l’intento sia quello di “aumentare le proteine” o rendere la ricetta più “healthy”, ovvero salutare; la variazione non viene ben accettata soprattutto dai romani. Per ora in Italia, quindi, il connubio tonno-pecorino resta un tabù.

Il precedente caso: la Cacio e Pepe del New York Times “scotta”

Non è la prima volta che il New York Times tocca un nervo scoperto della cucina italiana. Già in passato il celebre quotidiano americano aveva dedicato un articolo alla Cacio e Pepe, generando una polemica simile. In quell’occasione, la giornalista Julia Moskin aveva celebrato la versione cacio e pepe del celebre ristorante Roscioli, storico nome della ristorazione romana che ha aperto una sede anche a New York.

Nel suo pezzo, la Moskin spiegava nei dettagli la preparazione della ricetta seguendo le “modalità di Roscioli”: il formaggio deve essere grattugiato fine, l’acqua calda va aggiunta poco per volta per ottenere una crema perfetta e il pepe va tostato con cura. Tutto impeccabile, fino a un punto: la giornalista consigliava di cuocere la pasta completamente e non al dente. Un dettaglio che per molti italiani è stato come un colpo al cuore. Per i lettori americani, però, abituati a consistenze più morbide, quella raccomandazione suonava perfettamente normale.

Questa nuova versione della Cacio e Pepe al tonno si aggiunge a una lunga lista di “reinterpretazioni” internazionali dei piatti italiani che hanno fatto discutere. Già nel 2023, lo stesso New York Times aveva pubblicato una ricetta della carbonara con il sugo di pomodoro, ribattezzata “tomato carbonara”. Un esperimento culinario che, prevedibilmente, scatenò una tempesta di critiche: non solo per l’uso del pomodoro, totalmente assente nella ricetta originale, ma anche per l’invito a sostituire il guanciale con la pancetta.

Un altro caso clamoroso è stato quello di Nutriscore, un sistema di etichettatura alimentare che aveva “bocciato” il pecorino romano, attribuendogli una valutazione nutrizionale negativa. Anche in quell’occasione si sollevò un coro di proteste soprattutto da parte di Coldiretti che ci ha tenuto a difendere il valore dei prodotti italiani.