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Il Diavolo veste Prada 2 a Milano: c'è già una scena cult

Il Diavolo veste Prada 2 arriva a Milano tra riprese segrete e una scena cult che trasforma la città in protagonista del nuovo capitolo del film

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Valentina Alfarano

Valentina Alfarano

Editor & Coach Letterario

Lavorare con le storie è la mia missione! Specializzata in storytelling di viaggi, lavoro come editor di narrativa e coach di scrittura creativa.

Il Diavolo veste Prada 2 scena cult MilanoIl ritorno di Meryl Streep nei panni di Miranda Priestly ha scatenato l’attesa dei fan e dei milanesi, che cercano di catturare un frammento del sequel di ‘Il diavolo veste Prada 2′. Di questa nuova produzione si sa ancora poco, ma una cosa è certa: in città si è già consumato un momento destinato a diventare leggenda, una scena cult che racconta Milano nella sua forma più elegante e riconoscibile.

Le location de Il diavolo veste Prada 2 a Milano

Milano ha cambiato volto in questi giorni: tra transenne, droni e curiosi in agguato, il capoluogo lombardo si è trasformato in un set cinematografico internazionale.

Il film ha scelto il cuore storico e simbolico della città per ambientare alcune delle sue sequenze principali. Palazzo Parigi, in corso di Porta Nuova, è diventato la base della produzione e quartier generale del cast: un hotel cinque stelle trasformato in centro operativo, perfetto per lo stile raffinato e cosmopolita della pellicola.

Altri interni sono stati realizzati all’Istituto Lombardo – Accademia di Scienze e Lettere, in via Borgonuovo, con le sue sale neoclassiche che incarnano l’idea di potere e rigore tanto cara al personaggio di Miranda Priestly.

La troupe, composta da tecnici e attori di primo piano, si è spostata poi tra piazza del Duomo, via Filodrammatici, piazza della Scala e la Galleria Vittorio Emanuele II, luoghi che rappresentano l’anima estetica di Milano, dove l’eleganza si fonde con l’energia di una città che non smette mai di lavorare, creare e affermarsi come capitale internazionale della moda.

Non mancano scene notturne, con la città avvolta da una luce quasi teatrale: pavé lucidi, portici in ombra, silenzi interrotti solo dal ronzio dei droni. Un’atmosfera che sembra fatta apposta per Miranda, la donna che controlla tutto, anche quando nessuno la guarda.

Tra i protagonisti del set, oltre a Meryl Streep, Anne Hathaway, Emily Blunt e Stanley Tucci, si parla di nuovi ingressi come Kenneth Branagh e Lady Gaga, attesa a sorpresa nei giorni delle riprese milanesi. L’uscita del film è prevista per maggio 2026, ma l’attesa, già ora, è alle stelle.

I retroscena su Il diavolo veste Prada 2 a Milano e la scena cult

Il calendario delle riprese di ‘Il diavolo veste Prada 2’ è fitto e blindato: la produzione resterà in città fino al 18 ottobre, con una grande scena corale in piazza del Duomo fissata intorno al 10. Ma a far parlare tutti è una sequenza girata di notte, che ha trasformato il centro di Milano in un palcoscenico sospeso nel tempo.

Meryl Streep, avvolta in un cappotto chiaro, percorre via Filodrammatici e raggiunge piazza della Scala, per poi entrare nella Galleria fino al centro dell’Ottagono. Il passo è sicuro, lo sguardo rivolto avanti: un ingresso solenne che richiama la sua prima apparizione nel film del 2006.

La scena notturna è già entrata nell’immaginario collettivo. Il momento in cui Miranda Priestly attraversa il cuore di Milano, da piazza della Scala fino all’Ottagono della Galleria, è stato definito da molti osservatori una delle sequenze più potenti del film.

L’atmosfera sospesa, i riflessi del pavé e i droni che illuminano il cielo hanno trasformato la città in un vero set a cielo aperto, restituendone tutta l’eleganza e la compostezza.

Dietro le quinte, il clima è stato quello di un’operazione ad alta tensione: autorizzazioni richieste all’ultimo minuto, location scelte e poi sostituite, finti spostamenti per depistare curiosi e fotografi. C’è chi sostiene che Meryl Streep sia rimasta in Europa per tutto il periodo delle riprese e che abbia passeggiato incognita per il centro, mescolandosi ai turisti.

Vera o no, è una voce che si inserisce perfettamente nel mito: Miranda Priestly che osserva Milano da vicino, silenziosa e impeccabile, come solo il “diavolo” saprebbe fare.