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Il maxi cartellone con la banana alla Fontana di Trevi è un caso

Nella Piazza della Fontana di Trevi è stato affisso un maxi cartellone pubblicitario con una banana che sta provocando molte polemiche e discussioni

Pubblicato:

Martina Bressan

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

Fontana di trevi e il maxi cartellone

La Fontana di Trevi non è solo uno dei simboli più iconici di Roma, ma rappresenta anche un capolavoro dell’arte barocca italiana ammirato ogni anno da milioni di visitatori. Realizzata su progetto di Nicola Salvi e completata da Giuseppe Pannini nel 1762, questa maestosa fontana raffigura il dio Oceano (o Nettuno) su un cocchio trainato da cavalli marini, circondato da tritoni e scogli. La Fontana di Trevi è uno dei monumenti più famosi della Capitale ma in questi giorni si trova al centro di discussioni e polemiche non per la sua bellezza ma per una pubblicità apparsa nella Piazza.

Il maxi cartellone con la banana davanti alla Fontana di Trevi

Negli ultimi anni la Fontana di Trevi ha beneficiato di importanti interventi di restauro, come quello finanziato da Fendi nel 2015 che restituì splendore ai marmi e alle sculture. Più di recente, lo scorso dicembre, il monumento è stato sottoposto a un ulteriore intervento di pulizia e manutenzione. Il Comune, inoltre, ha introdotto anche nuove regole di fruizione del sito. Ora l’accesso è limitato a un massimo di 400 persone contemporaneamente per evitare sovraffollamenti.

In questi giorni, però, a catturare l’attenzione di romani e turisti non è stata solo la bellezza senza tempo della Fontana di Trevi, ma anche un’enorme pubblicità che campeggia su un palazzo in ristrutturazione affacciato proprio sulla piazza. L’immagine mostra una banana gigante tenuta da una mano femminile con smalto rosso acceso, accompagnata dallo slogan “non si scioglie”. La rappresentazione è un chiaro confronto con il gelato, che in estate tende a liquefarsi.

La presenza della banana gigante davanti alla Fontana di Trevi ha scatenato, però, battute, risate e discussioni sui social soprattutto per il contenuto allusivo. Inoltre, la campagna ha anche aperto un dibattito sul decoro urbano. Si tratta di una campagna pubblicitaria di un noto marchio alimentare, installata dalla società One, attiva da anni nel settore delle affissioni e nell’organizzazione di eventi. Il mega cartellone, però, ha suscitato reazioni contrastanti. Alcuni lo considerano semplicemente un espediente pubblicitario ironico, altri lo reputano inappropriato soprattutto per la collocazione in un luogo di tale rilevanza storica e culturale.

L’opinione dell’esperto Klaus Davi sul cartellone

Sulla questione del maxi cartellone con la banana è intervenuto anche Klaus Davi, noto giornalista e consulente d’immagine. Davi, durante un’intervista al ‘Corriere della Sera’ ha espresso perplessità non tanto sul contenuto della pubblicità, quanto sulla sua posizione. L’esperto ha così commentato: “Se la metti lì, nel salotto di Roma, onestamente te la vai a cercare.” Secondo Davi, l’utilizzo di immagini con richiami erotici rappresenta spesso una scorciatoia creativa: “Nella creatività il tono eroticheggiante è sempre un po’ una scorciatoia: significa che non hai avuto un’idea ironica diversa […].”

Nel caso della banana, invece, si tratterebbe di una provocazione puramente ammiccante, priva di un messaggio di fondo. Quando gli viene chiesto se intraveda un intento di critica al politicamente corretto, Davi alla giornalista Maria Egizia Fiaschetti del ‘Corriere’ risponde: “Ci può stare che qualcuno si sia stancato della cultura woke e che qualche creativo voglia esprimere una rottura”. Aggiunge, però, che se davvero si fosse voluto essere trasgressivi, sarebbe stato meglio utilizzare una mano maschile al posto di quella femminile, ribaltando lo stereotipo.

Infine, Davi riflette sull’efficacia della campagna e afferma che se l’obiettivo era provocare reazioni ci stanno riuscendo. Inoltre, dato che questo è anche l’anno del Giubileo, che richiama fedeli da tutto il mondo, allora forse la pubblicità è davvero poco adatta per essere affissa nel centro storico di Roma.