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Dove e quando apre il locale di Chef Mainardi con un solo tavolo

Andrea Mainardi, chef e volto famoso della televisione italiana, ha deciso che aprirà un ristorante con un solo tavolo e un menu personalizzato

Pubblicato:

Martina Bressan

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

Andrea Mainardi

Andrea Mainardi è uno chef di origini lombarde e un volto della televisione che ha conquistato il pubblico per la sua simpatia. Dopo aver partecipato e condotto diversi programmi televisivi, scritto libri di cucina, lo chef bresciano si prepara ora a una nuova, sorprendente avventura: l’apertura di un ristorante con un solo tavolo. In un’intervista al ‘Corriere della Sera’, Mainardi ha raccontato con entusiasmo il suo progetto e quando il locale sarà attivo.

Dove e quando aprirà il nuovo ristorante con un solo tavolo

Il nuovo ristorante di Andrea Mainardi aprirà nei primi mesi del 2026 a Ospitaletto, in provincia di Brescia. Sarà un luogo riconoscibile già da lontano, grazie a un tocco unico che rispecchia perfettamente lo stile del suo creatore: un elefante rosa posizionato sopra l’edificio. “Aprirà a Ospitaletto, lo vedrete da lontano perché sul capannone metterò un elefante rosa”, ha detto lo chef durante un’intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera’.

L’idea alla base del ristorante è tanto semplice quanto rivoluzionaria: un solo tavolo per offrire un’esperienza culinaria completamente personalizzata, intima e curata nei minimi dettagli. Sul ‘Corriere’ si legge: “Voglio proporre piatti da trattoria con la cura del fine dining”, ha spiegato Mainardi. “Ha presente quell’arrosto meraviglioso della mamma, preparato con una cura maniacale e tecnica casalinga sofisticata?”.

Il progetto di Ospitaletto rappresenta una nuova evoluzione dell’esperienza “Un solo tavolo”, che Mainardi aveva già sperimentato a Corte Piovanelli, alle porte di Brescia. Quel ristorante, aperto nel 2023, era diventato in poco tempo un indirizzo cult per chi cercava un’esperienza gastronomica esclusiva: una cena romantica o conviviale per pochi ospiti (da due a dieci persone), con menu deciso dallo chef in base alla stagione, agli ingredienti, alle preferenze e alle intolleranze dei clienti.

Il modello del ristorante con un solo tavolo, però, è già stato sperimentato altrove non solo da Mainardi; anche a Verona la chef Micol Zorzella nel suo locale “Antica Amelia Bistrot” ha ridotto il servizio a un solo tavolo.

 Chi è Chef Andrea Mainardi

Nato a Bergamo il 21 luglio 1983, Andrea Mainardi si diploma cuoco all’IPSSAR di San Pellegrino Terme e inizia la sua formazione presso il ristorante L’Albereta di Gualtiero Marchesi a Erbusco. Qui lavora per tre anni sotto la guida di Andrea Berton. Da questa esperienza impara la disciplina, la tecnica e il rispetto per la materia prima. Nel 2010 apre a Brescia il suo primo ristorante, Officina Cucina, laboratorio creativo in cui la tradizione incontra l’innovazione. Qualche anno dopo inaugura The Bowery Kitchen a New York e OC Kitchen Bar a Hartford, portando la sua esperienza oltreoceano.

Parallelamente alla carriera da ristoratore, Mainardi diventa un volto noto della televisione italiana. Dal 2012 entra anche nel cast de “La Prova del Cuoco” su Rai 1, dove conquista il pubblico grazie alla sua simpatia e alla capacità di rendere la cucina uno spettacolo. Nel 2015 conduce il suo programma “Ci pensa Mainardi” su Fox Life, mentre nel 2018 partecipa al Grande Fratello VIP, arrivando fino alla finale. Negli anni successivi partecipa a programmi come “Detto Fatto”, “Cotto e Mangiato – Menù” e “È sempre mezzogiorno” con Antonella Clerici.

Non solo chef e volto televisivo, Mainardi è anche autore di libri. Dopo Naturalmente (2010) e Cartocci atomici (2013), nel 2025 pubblica con Mondadori “Quanto burro?”, un libro che celebra la cucina senza sensi di colpa presentando ben 80 ricette. “Benvenuto nel tempio dell’abbondanza, nel cerchio sacro del colesterolo”, scrive nella prefazione.