C'è un Diavolo di mare a Marina di Massa: vietato fare il bagno
A Marina di Massa è stato vietato l’accesso in mare per la presenza di una manta mediterranea avvistata vicino alla riva tra gli scogli frangiflutti
Da alcuni giorni a Marina di Massa, nonostante il mare calmo, la bandiera rossa sventola lungo il tratto compreso tra il centro Don Gnocchi e il Bagno Marchini. Il divieto di balneazione non è legato alle condizioni meteo, ma alla presenza di un esemplare di manta di grandi dimensioni avvistato a pochi metri dalla riva e rimasto intrappolato nello specchio d’acqua racchiuso dalle scogliere artificiali. Per ragioni di sicurezza e tutela, le autorità hanno imposto il divieto di accesso in mare.
La manta a Marina di Massa e il divieto di balneazione
L’allarme è scattato nei giorni scorsi, quando alcuni bagnanti hanno segnalato movimenti anomali in mare, a pochi metri dalla battigia. In breve tempo è stato confermato che si trattava di una manta mediterranea, un esemplare della specie Mobula mobular, nota anche come “diavolo di mare”. L’animale nuota avanti e indietro all’interno di una sorta di bacino naturale, senza riuscire a trovare la via d’uscita verso il largo.
Secondo quanto riferito dagli operatori degli stabilimenti, l’animale si aggira nella zona da giorni e i bagnini, in costante contatto con la Capitaneria di Porto, hanno issato la bandiera rossa per impedire l’accesso all’acqua. Le direttive sono chiare: non si deve disturbare l’esemplare. La manta, infatti, non è aggressiva, ma le sue dimensioni – che possono superare i sei metri di apertura alare – rendono prudente evitare contatti ravvicinati.
Come riportato su ‘La Nazione’, Gianluca Giannelli, presidente del WWF provinciale, ha affermato: “È un animale che vive nel Mediterraneo e recentemente sono stati avvistati alcuni esemplari vicino alle coste. È un problema tecnico scientifico e Arpat, con la Capitaneria di Porto di Marina di Carrara e la Regione Toscana stanno valutando come affrontare la situazione, non facile. La manta è una specie protetta e il mare è degli animali, non dell’uomo”.
Nel frattempo, l’accesso in acqua resta vietato e i bagnini intervengono anche in caso di semplici giochi in riva, soprattutto per tutelare l’animale, che appare disorientato e potenzialmente sotto stress.
Dove sono state avvistate le mante e cosa succede nel Mediterraneo
Quello di Marina di Massa non è un episodio isolato. Già a giugno un’altra manta era stata avvistata nei pressi della costa di Ronchi. Più recentemente, un caso simile si è verificato a Marina di Pisa, dove un esemplare ferito si è arenato sugli scogli, soccorso da bagnanti e Guardia Costiera e nel mare di Ostia.
Le mante mediterranee appartengono alla famiglia delle Mobulidi. Vivono solitamente in acque temperate e tropicali, si nutrono di plancton e non rappresentano un pericolo per l’uomo, ma loro presenza così ravvicinata alla costa è considerata inusuale. La situazione è monitorata da Arpat e dagli enti competenti.
Gianluca Giannelli ha spiegato: “Risulta che le mante siano confuse a causa di un batterio presente nelle acque del Mediterraneo, questo grazie all’azione devastante dell’uomo. Tante stanno morendo, hanno perso l’orientamento e cercano acque più calme. Stanno studiando ovunque per capire e cercare di intervenire in base alle procedure internazionali, ma non è facile”.
Il presidente del WWF provinciale ha proseguito: “Quello che possiamo fare, adesso, per la manta davanti alla don Gnocchi, è lasciarla tranquilla, non deve essere disturbata e bisogna lasciar fare alla natura: per un momento l’uomo deve mettersi da parte”.