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Atto osceno a San Pietro, Papa Leone XIV ordina rito riparatorio

Un turista ha profanato l'altare della Basilica di San Pietro: immediata la risposta di Papa Leone XIV, che ha ordinato un rito di purificazione

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Giulia Sbaffi

Giulia Sbaffi

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Web content writer appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Curiosa per natura, le piace tenersi informata su ciò che accade intorno a lei.

Basilica di San Pietro

Non è la prima volta che l’altare della Confessione, all’interno della Basilica di San Pietro a Roma, viene profanato: un turista straniero ha compiuto un gesto osceno, spogliandosi e cercando di urinare davanti a decine di fedeli. Immediatamente bloccato dai gendarmi, è stato condotto via in attesa di ulteriori provvedimenti. Papa Leone XIV, che da fonti vaticane è rimasto turbato dall’avvenimento, ha preso un’importante decisione e ha ordinato che venisse praticato urgentemente un rito riparatorio, per restituire all’altare la sua sacralità.

Il gesto osceno di un turista alla Basilica di San Pietro

Venerdì 10 ottobre 2025, un turista straniero si è reso colpevole di un grave atto di profanazione presso la Basilica di San Pietro, davanti agli occhi increduli dei fedeli. All’interno di una chiesa gremita di pellegrini, l’uomo avrebbe approfittato di un momento di distrazione del personale della sicurezza per violare la zona interdetta al pubblico, arrivando sull’altare della Confessione. Un luogo, quest’ultimo, dal grande simbolismo per la cristianità: si trova infatti al di sopra del Sepolcro di San Pietro, e solo il Pontefice può celebrarvi l’Eucaristia.

Il turista ha compiuto un atto osceno turbando la sacralità dell’altare: si è spogliato e ha poi tentato di urinare, interrotto fortunatamente dai gendarmi prima che potesse realizzare il gesto. L’uomo, di cui non sono state rese note le generalità e la nazionalità, sarebbe ancora in stato di fermo presso la Gendarmeria vaticana, in attesa di sapere se verrà consegnato alle autorità italiane o a quelle del suo Paese d’origine.

Papa Leone XIV ordina il rito di purificazione

Dopo il gesto sacrilego compiuto dal turista, definito “gravemente ingiurioso” dalle autorità vaticane, Papa Leone XIV ha avuto un colloquio piuttosto turbolento con il cardinale Mauro Gambetti, arciprete della Basilica di San Pietro. Il Pontefice, che ha immediatamente ordinato un rito riparatorio, sarebbe infatti apparso molto contrariato per gli indugi e i ritardi con cui la funzione liturgica sarebbe stata organizzata. La celebrazione del rito penitenziale, volto a “restaurare la santità del luogo e a chiedere perdono a Dio per l’ingiuria compiuta”, è prevista dal Cerimoniale Episcoporum in caso di profanazioni gravi.

La funzione è stata celebrata lunedì 13 ottobre attorno alle 12:30, con la Basilica temporaneamente chiusa al pubblico. Il rito, come da Cerimoniale, si è svolto in un giorno feriale e ha previsto una processione penitenziale dalla chiesa più vicina, la recita di salmi penitenziali e di preghiere di riparazione, nonché l’aspersione dell’altare e delle navate con acqua benedetta. La tradizione cattolica invoca questi atti liturgici per restituire sacralità ai luoghi violati da gesti sacrilegi, ma anche per dare un messaggio importante ai fedeli.

Purtroppo, già in passato si erano verificati gesti di profanazione all’interno della Basilica di San Pietro a Roma. Nel giugno 2023, un uomo riuscì a denudarsi completamente e a salire sull’altare della Confessione per protesta contro la guerra in Ucraina, gesto che venne purificato attraverso un rito penitenziale celebrato nei giorni successivi. Risale invece a pochi mesi fa, e più precisamente a febbraio 2025, l’atto provocatorio compiuto da un turista straniero che, scagliandosi sull’altare, urlò frasi oscene e scaraventò a terra sei candelabri ottocenteschi.