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Allarme funghi in Friuli Venezia Giulia, l'avviso della Regione

Raccoglitori di funghi, la nota della Direzione Centrale Salute della Regione Friuli Venezia Giulia: ecco quali sono gli errori da non commettere

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Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Con l’autunno si rinnovano i problemi legati alla raccolta dei funghi in gran parte del territorio italiano: i meno esperti sono a rischio di errori che in alcune occasioni possono mettere a repentaglio la loro salute.

La Direzione Centrale Salute della Regione Friuli Venezia Giulia ha diramato una nota, ricordando che in tutte le Aziende Sanitarie sono presenti gli ispettorati micologici che hanno l’incarico di “fornire ai cittadini le corrette indicazioni per la raccolta” dei funghi.

Allarme funghi in Friuli Venezia Giulia: la nota della Direzione Centrale Salute della Regione

Nella nota, riportata da ‘Ansa’, si legge: “Visto l’incremento delle persone che si presentano ai pronto soccorso con i sintomi da intossicazione, vanno ricordate e rispettate le semplici ma non eludibili regole per l’individuazione, la raccolta e il trasporto delle specie commestibili”.

Le cause ricorrenti legate all’intossicazione da funghi sono semplici ma pericolose, a partire dalla “somiglianza dei caratteri morfologici tra funghi diversi e la variabilità naturale delle specie. Colore, forma e dimensione possono variare significativamente a seconda dell’habitat, dell’età e delle condizioni climatiche, rendendo estremamente inaffidabile l’identificazione basata solo sull’aspetto superficiale del fungo”.

Dalla Direzione Centrale Salute hanno ricordato che spesso “vengono confusi funghi edibili con altri tossici o potenzialmente mortali, come dimostra l’aumento di consumo preoccupante di specie come il fungo dell’ulivo (Omphalotus olearius), scambiato per gli edibilissimi galletti/finferli (Cantharellus cibarius)”.

A tutti viene ricordato come sia importante tenere in considerazione che “tra le specie più frequentemente raccolte, alcune necessitano di modalità particolari e tempi più lunghi di cottura per la presenza di tossine termolabili e idrosolubili, come alcune Russule ed i cosiddetti ‘chiodini'(Armillaria mellea e gruppo”.

Gli errori più comuni dei raccoglitori

Sono diversi gli errori più comuni commessi dai raccoglitori di funghi, a cominciare dal fatto che non a tutti è noto come alcuni funghi commestibili non possano essere consumati crudi, ma solamente dopo una cottura specifica. In molte occasioni le intossicazioni sono dovute all’inesperienza di chi si mette alla ricerca dei funghi: c’è chi si affida alle foto trovate su internet e chi segue i consigli sui social network da parte di chi non è esperto in materia.

Negli ultimi anni, inoltre, sono comparse anche molte app che dovrebbero aiutare nella ricerca dei funghi commestibili: queste, tuttavia, spesso si sono rivelate tutt’altro che affidabili, portando alle errate determinazioni di incauti raccoglitori.

Come evitare le intossicazioni da funghi

Nella nota diramata dalla Direzione Centrale Salute della Regione Friuli Venezia Giulia, ci sono anche dei consigli utili su come evitare le intossicazioni da funghi: “Affidarsi al prezioso servizio fornito gratuitamente dagli Ispettorati Micologici delle Aziende Sanitarie, cui tutti i cittadini possono rivolgersi per avere una sicura determinazione delle specie raccolte”.

Ai cittadini che intendono avvicinarsi correttamente al mondo dei funghi, è stato consigliato di fare riferimento ai tanti gruppi Micologici presenti nel territorio regionale, che vanta un gran numero di iscrizioni alla Federazione dei Gruppi micologici del Friuli Venezia Giulia: quest’ultimo, in modo particolare, ogni anno organizza dei corsi propedeutici all’ottenimento dell’autorizzazione alla raccolta funghi, il cosiddetto ‘patentino’.